Quella di guardare avanti è una capacità indispensabile per ogni buon musicista.
È stata sicuramente una delle prime cose che mi sono state insegnate quando ho iniziato, anni or sono, a prendere lezioni di pianoforte.
Eppure, un po’ per pigrizia un po’ per svogliatezza, con il tempo ce ne dimentichiamo. Ma se stiamo dedicando tanto tempo ed energie (fisiche e mentali) per imparare a suonare uno strumento, non vogliamo farlo nel miglior modo possibile? Non vogliamo imparare pezzi nuovi e che ci piacciono e saperli padroneggiare nel minor tempo possibile per poterli far ascoltare ad altri e per goderne noi stessi?
Non dimentichiamo che studiare la “lezioncina” per l’insegnante non serve a nessuno. Ricordiamoci sempre qual è la nostra meta e il nostro obiettivo.
La “pillola” di oggi riguarda proprio questo argomento.
Pillola n.5
«Aspirare alla posizione più vantaggiosa delle dita in ogni momento è impensabile senza la flessibilità, ma un grande alleato è la lungimiranza. Gli insegnanti sanno quanto spesso i difetti degli allievi siano dovuti all’incapacità di guardare avanti, di prevedere avvenimenti che finiscono per coglierli “impreparati”. […] ricordate, l’errore non commesso è oro, quello commesso e corretto è rame, l’errore commesso e non corretto…indovinate voi stessi.»
Lo stesso Neuhaus propone un piccolo esercizio sulle scale volto ad “educare” la lungimiranza e consiste nell’affrontare in anticipo il passaggio del pollice, nel prepararlo quindi per tempo in modo da evitare strappi o accenti inopportuni.
In generale guardare uno o due movimenti avanti è fondamentale. Ci sono insegnanti che per “allenare” i propri allievi in questa capacità gli coprono lo spartito progressivamente un istante prima che suonino. Praticamente è l’equivalente di quello che accade con le applicazioni di lettura rapida in cui il testo scorre. Qui a scorrere è un foglio bianco che va a coprire lo spartito: se non abbiamo “guardato avanti” siamo fregati e non sappiamo cosa suonare.
Mi viene in mente un’applicazione Android per allenare la lettura veloce delle note che funziona un po’ allo stesso modo. (Si chiama SolfaReader, ecco qui il link) Avere il pentagramma che scorre autonomamente a velocità via via maggiore obbliga ad essere pronti e ad avere sempre lo sguardo pronto alla nota successiva. La consiglio, è molto utile soprattutto per i principianti.
Sono a favore dei “giochi” educativi (a tal proposito avete già visitato la sezione risorse del blog?) e se ne avete alcuni da consigliare anche voi inseriteli nel commenti e ne parleremo anche insieme.
Ricordate quindi, nella musica come nella vita siate lungimiranti!