Musicisti: come diventare insegnanti, acquisizione dei 24 cfa, concorso a cattedra a dintorni


Molti studenti ed ex-studenti del conservatorio (e non solo) in queste settimane si trovano alle prese con i percorsi formativi richiesti ai sensi del D.M – 616 del 10/05/2017 per partecipare al prossimo concorso a cattedra.

Molti di noi ovviamente si trovano davanti al dilemma ‘suonare o insegnare?’ ma in qualche modo i più non vogliono lasciare strade intentate, nonostante i pronostici e le statistiche siano poco incoraggianti; altri ancora già insegnano ma sono precari; qualcun altro sa che l’insegnamento nelle scuole non è la sua strada e non si sta cimentando nell’impresa – dispendiosa in termini sia economici che di tempo.

Oggi, domenica, al conservatorio di Lecce è iniziata la prima lezione di Padegogia, in assoluto il corso più interessante al momento; forse per il risvolto pratico della materia; forse per l’insegnante, Gioacchino Palma, che si è posto il problema di capire il perché eravamo lì davanti a lui di domenica mattina, di quali fossero le nostre motivazioni e i nostri obiettivi; forse perché in un qualche modo tutti ci siamo approcciati all’insegnamento e ci siamo domandati quale fosse il modo migliore per trattare con le persone – bambini o adulti – che avevamo di fronte.

La materia è davvero interessante e il docente la tratta molto intelligentemente senza focalizzarsi su un solo metodo didattico particolare ma nell’ottica dell’orizzonte della conoscenza, cercando quindi di esporci il panorama delle diverse teorie per poterle tenere in considerazione oppure decidere criticamente di scartarle.

Molto presto dovrei riuscire a pubblicare anche qualche contenuto in merito. Intanto vi consiglio tre testi che utilizzano lo stesso approccio e che il docente ci ha presentato come dei capisaldi della letteratura sull’argomento.

“Educazione musicale e curricolo” di Maurizio Della Casa – Zanichelli

“Le condotte musicali. Comportamenti e motivazioni del fare e ascoltare musica” di François Delalande  – Editrice CLUEB Bologna

“La musica è un gioco da bambini” di François Delalande – Franco Angeli 

La pedagogia si trova sotto il grande cappello della filosofia che dall’antichità si occupa di vari campi della conoscenza – i grandi filosofi antichi si occupavano anche di musica, matematica, fisica e scienze per esempio.

È curioso notare come la definizione del termine pedagogia storicamente abbia subito delle trasformazioni passando dall’essere teoria all’essere pratica: da teoria generale dell’educazionepratica educativa.

Attualmente la pedagogia si occupa dell’aspetto teorico della questione mentre la didattica, seppur a prima vista sembri semplicemente un suo sinonimo, si occupa della pratica. Le questioni ad esse legate sono fondamentali nell’approccio all’insegnamento e sono innumerevoli. Quindi come in tutte le cose il consiglio è di leggere tanto, leggere con criterio materiale variegato e applicare con intelligenza ciò che si apprende.